Questo blog vorrebbe essere un luogo di dibattito e di scambio di informazioni sul mondo delle Autonomie locali che, nella nostra Costituzione repubblicana, sono magistralmente sintetizzate all'articolo 5,
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e
promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo
Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principî
ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e
del decentramento.
Recentemente la Corte costituzionale si è espressa,
dichiarando l'incostituzionalità di provvedimenti atti a modificare
enti che "costituiscono la Repubblica" (art. 114) con
decretazione d'urgenza, tentativo operato dal precedente Governo
Monti ed ora, finalmente, obliterato dai giudici della Consulta.
Nonostante questa importante sentenza, l'attuale
Governo è già all'opera per avviare una procedura di revisione
costituzionale, cui speriamo che segua la stessa sorte, per elidere
ogni riferimento al termine "provincia" dalla nostra legge
fondamentale.
Sembrerebbe essere un chiaro accanimento
terapeutico, e penso di essere ancora polite a non spingermi oltre...
Ma veniamo al titolo di questo primo post; poniamo
il caso che, un domani, dicessero:
per perseguire il decentramento (art.5), con legge
ordinaria istituiamo consigli di quartiere e di frazione; decidiamo
poi che i consiglieri di quartiere e di frazione eleggono (elezione
indiretta) i consiglieri comunali. Siccome questa riforma non piace,
intanto commissario 5000 o 6000 comuni che sarebbero dovuti andare a
a rinnovo a breve e poi, approfittando della perdurante crisi, dico
che verranno elisi, come termine, dalla Costituzione, con un ddl di
revisione costituzionale ad hoc, giustificando il tutto dicendo che
resterà poi alle Regioni il compito di mettere mano a quel livello
territoriale...
Ecco, ora sostituite il riferimento a
"Comuni/comunali" con "Province/provinciali" e
"consigli di quartiere e di frazione" con "consiglieri
comunali" ed il gioco è fatto. In poche mosse, ecco il
riassunto di come si può sospendere la democrazia di un ente
preesistente lo Stato italiano stesso, senza usare carri armati o
altre forme di violenza.
A questo punto, una revisione della Costituzione
sarebbe veramente auspicabile: andrebbe incluso quello che da 60 e
più anni è già presente in Germania, all'art. 28 della Legge
Fondamentale,
(I) L'ordinamento costituzionale dei Länder deve
corrispondere ai principi dello Stato di diritto repubblicano,
democratico e sociale ai sensi della presente Legge fondamentale. Nei
Länder, nei Distretti e nei Comuni il popolo deve avere una
rappresentanza che emerga da elezioni generali, dirette, libere,
uguali e segrete (...).
(II) Ai Comuni deve essere garantito il diritto
di regolare, sotto la propria responsabilità, tutti gli affari della
comunità locale nell'ambito delle leggi. Anche i Consorzi di Comuni
[Gemeindeverbände] hanno, nei limiti dei loro compiti fissati dalle
leggi, il diritto all'autonomia amministrativa nei limiti delle
competenze loro attribuite dalle leggi.
Ovvero una garanzia esplicita riguardante la
democraticità di enti che, attualmente, "costituiscono" la
Repubblica Italiana, poiché, e lo abbiamo visto con le Province,
l'articolo 1 potrebbe non essere sufficiente.
Luca Beccaria